3.5 Quarta e quinta declinazione
Non sono molti i nomi che seguono le ultime due declinazioni del sistema dei nomi latini, anche se alcuni di essi sono molto comuni.
Quarta declinazione
Comprende nomi maschili, femminili e neutri. Maschili e femminili si declinano allo stesso modo; i neutri hanno una declinazione quasi ridotta all’osso, in cui molti casi (specialmente al singolare) sono uguali tra loro. Questo lo schema:
Nomi maschili e femminili:
singolare | plurale | |
nom. | fruct-ŭs | fruct-ūs |
gen. | fruct-ūs | fruct-ŭum |
dat. | fruct-ŭi | fruct-ĭbus |
acc. | fruct-ŭm | fruct-ūs |
voc. | fruct-ŭs | fruct-ūs |
abl. | fruct-ū | fruct-ĭbus |
Nomi neutri:
singolare | plurale | |
nom. | corn-ū | corn-ŭa |
gen. | corn-ūs | corn-ŭum |
dat. | corn-ū | corn-ĭbus |
acc. | corn-ū | corn-ŭa |
voc. | corn-ū | fruct-ŭa |
abl. | corn-ū | corn-ĭbus |
Per i nomi maschili e femminili, il nom. in -us provoca prevedibili fenomeni di osmosi con la 2a declinazione. Molti nomi hanno quindi una declinazione mista: tra i più comuni sono senatus e exercitus, e vari nomi di pianta (come sempre, femminili) quali cupressus, fagus, pinus, quercus. Il più comune di tutti è probabilmente domus:
singolare | plurale | |
nom. | dom-ŭs | dom-ūs |
gen. | dom-ūs (dom-i, loc.) | dom-ŭum (dom-ōrum) |
dat. | dom-ŭi (dom-o) | dom-ĭbus |
acc. | dom-ŭm | dom-ūs (dom-os) |
voc. | dom-ŭs | dom-ūs |
abl. | dom-o (dom-ū) | dom-ĭbus |
- Il locativo dom-i significa propriamente “a casa” o “in patria”; spesso però assume il facile senso traslato di “in pace” (quando cioè i soldati restavano a casa e in patria, anziché partecipare a spedizioni in terre lontane). Locativi figurati, dal significato opposto (“in guerra”), sono anche belli e militiae.
- In questa declinazione non è rara la terminazione -ŭbus anziché -ĭbus per il dat. e l’abl. plur.
- Per il nome passus (“passo”, un’unità di lunghezza pari a cinque pedes, poco meno di 1,5 mt.) è attestato il gen. pl. pass-ŭm oltre al regolare pass-ŭum
Quinta declinazione
Comprende solo nomi femminili, come res “cosa”, acies “schiera”, spes “speranza”, facies “faccia, aspetto”, species “aspetto, bellezza”, pauperies “povertà”, rabies “rabbia”, diluvies “inondazione”, durities “durezza”, ecc. Soltanto dies “giorno” è maschile, tranne quando è usato in espressioni come dies certa o statuta, “giorno stabilito”.
Di questi pochi nomi, solo dies e res hanno la declinazione completa; gli altri hanno soltanto i casi retti.
singolare | plurale | |
nom. | di-es | di-es |
gen. | di-ēi | di-ērum |
dat. | di-ēi | di- ēbus |
acc. | di-em | di-es |
voc. | di-es | di-es |
abl. | di-e | di-ēbus |
- I nomi res, spes, e fides hanno il gen. sing. in -ĕi (anziché -ēi)
Il nome res, “cosa”
Come abbiamo visto parlando di aggettivi sostantivati, in molti casi in cui l’italiano usa il nome “cosa” il latino preferisce un semplice agg. neutro sostantivato: ad es. bonum, “la/una cosa buona, il bene”; vera, “le/delle cose vere”, ecc. Ci sono tuttavia delle espressioni standard in cui si usa il nome res accompagnato da un aggettivo, che ne determina il significato. Ad esempio:
- res publica: “lo Stato, la repubblica”
- res familiaris: “il patrimonio”
- res Romana: “la potenza Romana, l’Impero Romano”
- res adversae: “le avversità, la sfortuna”
- res secundae: “la fortuna”
- res prosperae: “la prosperità”
- res novae: “la novità, la rivoluzione“