3.6 La coniugazione passiva

3.6 La coniugazione passiva

In latino come in italiano, i verbi transitivi (indicati nel vocabolario con l’abbreviazione “tr.”, mentre quelli intransitivi sono indicati dall’abbreviazione “intr.”) possono “passare” dalla coniugazione attiva a quella passiva: “transitivo” viene appunto dal verbo transeo, che significa “passare, attraversare, cambiare”. Un’altra utile definizione di “transitivo” è “che può avere un compl. oggetto”.

Quando un verbo è attivo, ha per soggetto la persona o cosa che compie l’azione, e per complemento oggetto la persona o cosa che la subisce: ad es.

  • soggetto: il lupo, lupus
  • verbo: divora, devorat
  • oggetto: l’agnello, agnum

Per volgere la frase dall’attivo al passivo, il compl. oggetto diventa soggetto (e qui si vede che se un verbo non può reggere il compl. oggetto non può nemmeno diventare passivo), il verbo passa alla coniugazione passiva, e il soggetto diventa complemento di agente:

  • soggetto: l’agnello, agnus
  • verbo: è divorato, devoratur
  • agente: dal lupo, a lupo

Il complemento di agente (o di causa efficiente, se si tratta di una cosa e non di una persona o animale), come abbiamo già visto parlando di participio passato e di gerundivo, si esprime in dativo o, più spesso, in ablativo semplice o preceduto dalle preposizione a o ab.

Il sistema del presente

Nel presente e nei verbi derivati dal tema del presente, la forma passiva si costruisce semplicemente sostituendo le desinenze personali.

Desinenze personali

attivepassive
1a-o / -m-r
2a-s-ris
3a-t-tur
1a-mus-mur
2a-tis-mĭni
3a-nt-ntur

La 2a pers. sing. -ris ha anche la forma alternativa -re (poco comune al presente, più diffusa all’imperfetto e al futuro semplice): si hanno quindi le forme alternative laudabā-re e laudabĕ-re; monebā-re e monebĕ-re; dicebā-re e dicā-re; audiebā-re e audiā-re

Indicativo presente

laudomoneodicoaudio
1alaud-ormonĕ-ordic-oraudĭ-or
2alaudā-rismonē-risdicĕ-risaudī-ris
3alaudā-turmonē-turdicĭ-turaudī-tur
1alaudā-murmonē-murdicĭ-muraudī-mur
2alaudā-mĭnimonē-mĭnidicĭ-mĭniaudī-mĭni
3alaudā-nturmonē-nturdicu-nturaudiu-ntur

Indicativo imperfetto

laudomoneodicoaudio
1alaudaba-rmonēba-rdicēba-raudiēba-r
2alaudabā-rismonebā-risdicebā-risaudiebā-ris
3alaudabā-turmonebā-turdicebā-turaudiebā-tur
1alaudabā-murmonebā-murdicebā-muraudiebā-mur
2alaudabā-mĭnimonebā-mĭnidicebā-mĭniaudiebā-mĭni
3alaudabā-nturmonebā-nturdicebā-nturaudiebā-ntur

Indicativo futuro semplice

laudomoneodicoaudio
1alaudābo-rmonēbo-rdica-raudia-r
2alaudabĕ-rismonebĕ-risdicē-risaudiē-ris
3alaudabĭ-turmonebĭ-turdicē-turaudiē-tur
1alaudabĭ-murmonebĭ-murdicē-muraudiē-mur
2alaudabi-mĭnimonebĭ-mĭnidicē-mĭniaudiē-mĭni
3alaudabu-nturmonebu-nturdicē-nturaudiē-ntur

Imperativo presente

laudomoneodicoaudio
2a s.laudā-remonē-redicĕ-reaudī-re
2a pl.lauda-mĭnimone-mĭnidici-mĭniaudi-mĭni

Il sistema del perfetto

Nel perfetto e nei tempi derivati, le forme passive sono composte (‘perifrastiche’), e si costruiscono unendo il part. perfetto (al nominativo, e concordato in genere e numero con il soggetto) con una forma del verbo sum, che come sempre può anche essere sottintesa. Occorre fare attenzione a considerare queste forme perifrastiche nel loro insieme, e non come due verbi separati: laudatus sum, ad es., è perfetto passivo del verbo laudo e significa “io sono stato lodato / io fui lodato” e non “io sono lodato”: quest’ ultima forma italiana è un presente passivo, e corrisponde, come si è visto, a laudor.

Indicativo perfetto: part. perf. + sum

L’indicativo perfetto (“io fui lodato, io sono stato lodato”) è formato dal participio perfetto in unione al presente ind. del verbo sum:

laudomoneodicoaudio
1alaudatus, a, umsummonĭtus, a, umsumdictus, a, umsumauditus, a, umsum
2aeseseses
3aestestestest
1alaudati, ae, asumusmonĭti, ae, asumusdicti, ae, asumusauditi, ae, asumus
2aestisestisestisestis
3asuntsuntsuntsunt

Indicativo piuccheperfetto: part. perf. + eram

L’indicativo perfetto (“io fui lodato, io sono stato lodato”) è formato dal participio perfetto in unione all’imperfetto ind. del verbo sum:

laudomoneodicoaudio
1alaudatus, a, umerammonĭtus, a, umeramdictus, a, umeramauditus, a, umeram
2aeraseraseraseras
3aeraterateraterat
1alaudati, ae, aeramusmonĭti, ae, aeramusdicti, ae, aeramusauditi, ae, aeramus
2aeratiseratiseratiseratis
3aeranteranteranterant

Indicativo futuro anteriore: part. perf. + ero

L’indicativo perfetto (“io fui lodato, io sono stato lodato”) è formato dal participio perfetto in unione al futuro semplice del verbo sum:

laudomoneodicoaudio
1alaudatus, a, umeromonĭtus, a, umerodictus, a, umeroauditus, a, umero
2aeriseriseriseris
3aeriteriteriterit
1alaudati, ae, aerĭmusmonĭti, ae, aerĭmusdicti, ae, aerĭmusauditi, ae, aerĭmus
2aerĭtiserĭtiserĭtiserĭtis
3aerunterunterunterunt

Gli infiniti passivi

  • L’infinito presente ha desinenze proprie: -ri per la 1a, 2a e 4a coniugazione, -i per la 3a.
  • L’infinito perfetto è una forma perifrastica, formata dal participio passato (in acc.; nello schema sotto è riportato solo il sing. masc, ma naturalmente dipende dal nome con cui il part. stesso è concordato, che può essere anche femm. o neutro, sing. o plur.) + esse
  • L’infinito futuro è anch’esso una forma perifrastica, formata dal supino + iri
laudomoneodicoaudio
Inf. presentelauda-rimone-ridic-iaudi-ri
inf. perfettolaudātum essemonĭtum essedictum esseaudītum esse
Inf. futurolaudātum irimonĭtum iridictum iriaudītum iri

Passivo e impersonale

La terza persona singolare passiva assolve anche alle funzioni di impersonale, non solo di passivo: non vi è un soggetto che subisce l’azione, che resta quindi inespresso. Ad. es. laudatur, “si loda”; laudabatur, “si lodava”; laudabitur, “si loderà”; laudatum est, “si lodò, si è lodato”; laudatum erat, “si era lodato”; laudatum erit, “si sarà lodato”.

L’imitatamente a questo uso impersonale, anche i verbi intransitivi possono avere la forma passiva: ad es. curritur, “si corre”; bellatum est, “si combatté, si è combattuto”; ecc.

Passivo e riflessivo

La coniugazione passiva è anche uno dei modi del latino per esprimere la funzione riflessiva: ad es.

  • non omni tempore similiter delectamur, “non ci divertiamo sempre allo stesso modo”
  • omnes moventur hoc carmen audientes, “tutti si commuovono ascoltando questa poesia”