0.7: Infinito e indicativo presente

0.7: Infinito e indicativo presente

L’italiano conosce tre coniugazioni, ben riconoscibili all’infinito: ad es. lodare, leggere, sentire. Il latino ne ha una in più, dato che la -e- che in italiano caratterizza la 2a coniugazione in latino può essere sia lunga (-ē-) che breve (-ĕ-). Come in italiano, le quattro coniugazioni latine sono ben riconoscibili all’infinito, dove la terminazione -re è preceduta da una vocale tematica diversa per ciascuna coniugazione. Come in italiano, oltre ai verbi regolari ce ne sono vari irregolari; ci limiteremo per ora al verbo “essere”. Ecco lo schema:

Infinito presente

1a coniug.
“lodare”
2a coniug.
“ammonire”
3a coniug.
“leggere”
4a coniug.
“ascoltare”
“essere”
laudā-remonē-relegĕ-reaudī-reesse

Il tema verbale è quello che si ottiene eliminando la desinenza -re dell’infinito presente; esso termina con una vocale tematica, diversa per ciascuna coniugazione, che funge da “cerniera di raccordo” tra il tema vero e proprio e la desinenza.

Desinenze personali

L’infinito, naturalmente, non ha desinenze che cambiano con il cambiare di persona e numero (1a, 2a, 3a persona sing. e plur.); queste desinenze sono una caratteristica dei tempi finiti, non infiniti, come l’indicativo presente che vedremo tra poco. Intanto, ecco lo schema:

Desinenze personali
1a sing. (“io”)-o, -m
2a sing. (“tu”)-s
3a sing. (“lui/lei”)-t
1a plur. (“noi”)-mus
2a plur. (“voi”)-tis
3a plur. (“loro”)-nt

Il presente indicativo si forma semplicemente aggiungendo al tema verbale di cui si è detto sopra le varie desinenze personali. A complicare un po’ le cose c’è il fatto che l’unione tra tema e desinenza provoca alcuni cambiamenti nelle vocali tematiche (o addirittura la loro caduta), le cui ragioni sarebbero lunghe da spiegare. Ecco lo schema:

Presente indicativo

Des.
pers.
1a coniug.
“lodare”
2a coniug.
“ammonire”
3a coniug.
“leggere”
4a coniug.
“ascoltare”
“essere”
1a sing. (“io”)-o / –mlaud-omonĕ-oleg-oaudĭ-osum
2a sing. (“tu”)-slauda-smone-slegi-saudi-ses
3a sing. (“lui/lei”)-tlauda-tmone-tlegi-taudi-test
1a plur. (“noi”)-muslaudā-musmonē-muslegĭ-musaudī-mussumus
2a plur. (“voi”)-tislaudā-tismonē-tislegĭ-tisaudī-tisestis
3a plur. (“loro”)-ntlauda-ntmone-ntlegu-ntaudĭu-ntsunt

C’è inoltre una coniugazione intermedia, di verbi della 3a coniugazione che però adottano alcune forme della 4a; i più comuni sono facio, “fare”; capio, “prendere”; cupio, “desiderare”.

Verbi in -io della 3a coniugazione

Des. pers.facio, “fare”
1a sing. (“io”)-ofaci-o
2a sing. (“tu”)-sfaci-s
3a sing. (“lui/lei”)-tfaci-t
1a plur. (“noi”)-musfacĭ-mus
2a plur. (“voi”)-tisfacĭ-tis
3a plur. (“loro”)-ntfaciu-nt
INFINITO-refacĕ-re

Il paradigma e l’uso del vocabolario

I vocabolari di latino riportano i verbi non all’infinito, come in italiano, ma alla prima persona del presente indicativo: si cercherà quindi ad es. non facere, ma facio. Nessuna delle due forme tuttavia sarebbe sufficiente per sapere come coniugare tutti i tempi e modi; per questo il vocabolario riporta per ogni verbo un paradigma (un termine greco che significa “esempio”) dal quale si possono ricavare tutte le forme di ciascun verbo. Per il momento, dato che conosciamo soltanto una piccola parte della flessione verbale, il paradigma consterà solo di tre forme: 1a e 2a pers. sing. dell’ind. presente + infinito presente. Ecco i paradigmi dei verbi usati in questa lezione:

  • laudo, as, are
  • moneo, es, ēre
  • lego, is, ĕre
  • audio, is, ire
  • facio, is, ĕre
  • sum, es, esse

Come si vede, la prima forma è riportata per esteso, le altre di solito abbreviate (se il verbo non è irregolare, come sum) tramite la soppressione del tema. Per ricostruire le forme estese è sufficiente reintegrarlo: ad es., nel primo paradigma le forme complete sarebbero laudo, laudas, laudare (ed è così che il paradigma va pronunciato).

Memorizzazione

Come sempre, prima di impegnarsi negli esercizi a traduzione guidata è importante esercitarsi a memorizzare le forme verbali qui presentate. Per farlo, potete usare gli esercizi disponibili nella sezione “strumenti” di questo sito; selezionate “Morfologia / Flessione verbale / Forme attive”; nella finestra che si apre, scegliete nel menu in basso “indicativo presente” (già selezionato di default); riempite i campi con le forme verbali del verbo indicato in alto; premete il bottone “Verifica” per la correzione, e poi “Cambia verbo” per proseguire con un altro verbo.