Metrica 3. Analizzare l’esametro dattilico

Metrica 3. Analizzare l’esametro dattilico

Individuare bene le sillabe lunghe e brevi nell’esametro richiede attenzione e molta pratica; però è meno complesso di quanto sembra, e non è troppo difficile imparare a leggere un esametro correttamente a prima vista. Ci sono dieci passi da seguire, in quest’ordine:

  1. La prima sillaba è sempre lunga, dato che è la prima sillaba di un metro dattilico o spondaico. Ne consegue che, leggendo l’esametro, si pone sempre un accento sulla prima sillaba, e mai sulla seconda.
  2. Le ultime due sillabe sono sempre lunga + indifferente (si chiama anche ancipite). Ne consegue che, leggendo l’esametro, si pone sempre un accento sulla penultima sillaba, e mai sull’ultima.
  3. Cercare eventuali sinalefi e aferesi
  4. Identificare sillabe contenenti dittonghi, che sono sempre lunghe
  5. Identificare le sillabe chiuse, che sono sempre lunghe
  6. Identificare altre sillabe sicuramente lunghe o brevi, usando le tecniche discusse prima
  7. Sfruttare le sequenze impossibili: cretico (– ∪ –) e tribraco (∪∪∪) . Inoltre, è ovviamente necessario che la prima sillaba di ogni piede, sia esso dattilico (– ∪∪ o spondaico (– –), sia lunga
  8. Tendenza: i monosillabi aperti sono quasi sempre lunghi
  9. Tendenza: il quinto piede è di solito dattilico, non spondaico
  10. Tendenza: gli accenti degli ultimi due piedi sono di solito coincidenti con quelli della prosa

Come vedremo, comunque, nella pratica è raro che sia necessario o possibile applicare tutte e dieci queste regole, e succede anche che sia preferibile cambiarne leggermente l’ordine. In ogni caso, se si considerano i passi 1, 2 e 10 vediamo che su sei accenti da collocare due sono fissi (la prima e la penultima sillaba del verso) e uno è altamente probabile (il penultimo accento generalmente coincide con quello della prosa). Leggere l’esametro, in pratica, significa “solo” saper collocare 3 accenti su 6: non è difficile imparare a farlo “a impronta”.

Una volta che si è terminato di compiere questi passi, se rimangono incertezze si può quasi sempre risolverle, come vedremo, con semplici deduzioni logiche. Nei rari casi in cui ciò non è possibile, si ricorre all’uso del dizionario, che ci indica la quantità di alcune sillabe; una scorciatoia si può trovare sul web con il servizio di scansione libera del sito Pedecerto, che è utile anche se si vuole controllare autonomamente il risultato di una scansione.

Prima di tutto, però, nella prossima lezione faremo pratica assieme nell’analisi di alcuni versi.