2.6 Gli aggettivi possessivi
Gli aggettivi possessivi sono molto simili a quelli italiani, e si declinano tutti come aggettivi della prima classe:
- meus, a, um
- tuus, a, um
- suus, a, um
- noster, tra, trum
- vester, tra, trum
- suus, a, um
La differenza con l’italiano, come si vede, sta nella 3a persona singolare e plurale, che sono identiche: l’agg. suus, a, um corrisponde quindi sia a “suo” che a “loro”. Si considerino ad es. le due frasi magister laudat discipulos suos e magistri laudant discipulos suos: in latino, suos è identico nelle due frasi, che però si traducono in italiano rispettivamente “il maestro loda i suoi discepoli” e “i maestri lodano i loro discepoli”.
Inoltre, l’agg. suus, a, um è soltanto riflessivo, e di regola si riferisce soltanto al soggetto della frase in cui si trova (o di quella che la regge, se la frase in cui si trova ha il verbo all’infinito o al congiuntivo). Il latino è quindi più chiaro rispetto all’italiano, che usa “suo” indiscriminatamente: in una frase come “Marco dà a Lucio il suo libro” non è chiaro se il libro sia di Marco o di Lucio, mentre in latino Marcus Lucio dat librum suum è chiaro che il libro appartiene a Marco e non a Lucio, dato che appunto suus, a, um è riflessivo e si riferisce al soggetto della frase. Quando il possessore non è il soggetto della frase, si usa non suus ma il genitivo (sing. o plur.) del pronome determinativo is, ea, id: quindi eius o eorum / earum. Di conseguenza, in Marcus Lucio dat librum eius è chiaro che il libro è di Lucio e non di Marco.